Oggi si sente parlare sempre più spesso di welfare aziendale ma, a parte un’intuitiva accezione positiva, in pochi sanno esattamente cos’è.
Il successo di un’azienda, a qualsiasi settore afferisca, non può prescindere da dipendenti soddisfatti del contesto in cui operano.
In una simile prospettiva diventa fondamentale curare il benessere delle risorse umane (dipendenti e collaboratori), agevolando loro la conciliazione della vita privata con quella lavorativa e aumentandone il potere di acquisto.
L’obiettivo è favorire il benessere del dipendente per migliorare il benessere aziendale.
Cos’è
Il welfare aziendale è l’insieme delle iniziative messe in atto dal datore di lavoro con l’obiettivo di migliorare il benessere del lavoratore e della sua famiglia.
Si tratta di un sistema di incentivazione che passa attraverso una ripartizione della retribuzione differenziata, che comprende benefit di natura monetaria o servizi, o in alcuni casi entrambe le possibilità.
Beni e servizi che contribuiscono ad integrare il sistema retributivo monetario assumono una valenza sociale che viene riconosciuta dallo Stato attraverso la detassazione (nei limiti normativi).
I vantaggi e gli incentivi fiscali (fondi pensione, sanità integrativa, polizze di rischio), sia per le aziende che per i dipendenti, sono regolamentati dagli articoli 51 e 100 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir).
La normativa vigente, in costante aggiornamento, definisce un ampio panel di benefits che non costituiscono reddito da lavoro dipendente e che rientrano in categorie quali: area ricreativa, fringe benefits, sanità, istruzione e previdenza.
In alcuni casi gli importi da destinare al welfare aziendale sono collegati a premi di risultato (PdR) definiti proprio sulla base della produttività aziendale (utili, ricavi, incremento di produttività, miglioramento della qualità di beni e servizi, miglioramento dell’immagine); in altri casi dipendono da condizioni contrattuali e regolamenti interni.
Ecco nel dettaglio i principali benefits erogabili nell’ambito dei progetti di welfare aziendale:
- Buoni pasto
- Assistenza sanitaria integrativa
- Servizi di trasporto casa-lavoro
- Istruzione a rimborso
- Mutui e finanziamenti
- Assistenza a familiare o anziani non autosufficienti
- Contributi previdenziali e assistenziali
- Fringe benefits
- Voucher e convenzioni per acquisti e servizi a prezzi scontati
Le varie forme di welfare aziendale risultano sempre più importanti sia per i dipendenti pubblici e privati e sia per le imprese.
Analizziamo di seguito i benefici e i vantaggi per entrambe le categorie
Benefici per i dipendenti
Partiamo dal beneficio di natura fiscale.
A parità di costi sostenuti dall’azienda, servizi e benefit non monetari costituiscono un valore superiore rispetto a quello che sarebbe generato dall’erogazione diretta della corrispondente cifra in busta paga.
I benefit che rientrano nelle politiche di welfare aziendale non costituiscono reddito da lavoro dipendente.
Tra i benefici anche l’aumento del potere di acquisto e di conseguenza l’ottimizzazione delle strategie di risparmio.
In generale il welfare aziendale, migliora la possibilità di conciliare lavoro e vita privata, dettaglio che si traduce in uno stato di maggiore benessere per il lavoratore e conseguentemente anche per i familiari.
Vantaggi per le aziende
Le iniziative di welfare introdotte nell’ambito delle strategie di produttività di un’impresa comportano investimenti notevoli, sia in termini di tempo che economici; d’altro canto però si registrano innumerevoli risultati tangibili.
Analizziamo i principali.
Dal punto di vista fiscale l’azienda beneficia di importanti agevolazioni, disciplinate dal Tuir.
In linea generale si registra un miglioramento del clima di lavoro: qualità delle relazioni, engagement da parte dei collaboratori, motivazione dei dipendenti.
Dal punto di vista fiscale il welfare rappresenta uno strumento efficace per il raggiungimento di obiettivi di produttività e competitività.
La soddisfazione dei dipendenti può trasformarsi in una leva importante per attrarre capitale umano di valore e nuovi talenti.
Allo stesso modo il welfare contribuisce alla retention dei profili già operativi all’interno dell’azienda.
Il miglioramento generale del clima genera soddisfazione e di riflesso migliora la qualità del lavoro; favorisce la diminuzione del turnover e dell’assenteismo; migliora il rapporto di fiducia tra azienda e dipendente.
Specializzazione post-laurea
Specializzarsi nell’ambito del welfare aziendale significa acquisire una professionalità spendibile in svariati ed innumerevoli ambiti lavorativi; in altre parole, per chi come i giovani neo-laureati è in cerca di un impiego gratificante, significa ampliare notevolmente gli orizzonti occupazionali.
Tra le varie proposte di specializzazione post-laurea segnaliamo i master dell’area economico-giuridica erogati dall’Università Telematica Niccolò Cusano, nell’ambito dei quali abbiamo selezionato il master in Gestione ed Amministrazione delle Risorse Umane.
Si tratta di un master di primo livello che mira a formare profili esperti e qualificati, in grado di operare nell’area delle HR di imprese, organizzazioni, società di ricerca e della Pubblica Amministrazione.
Il programma prevede l’approfondimento delle seguenti aree tematiche:
- Area socio-organizzativa
- Area gestione e sviluppo risorse umane
- Area formativo-didattica
- Area relazioni industriali e politiche retributive
Il master può essere frequentato comodamente online, attraverso una piattaforma telematica che consente di seguire le lezioni in streaming e di impostare l’apprendimento sulla base delle personali esigenze.
Il costo annuo del corso è di 2.100,00 euro da corrispondere in tre rate di pari importo.
Per il laureati presso l’Unicusano è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.800,00 euro.
Per ulteriori dettagli sul corso e sugli altri percorsi di specializzazione puoi contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!
L'articolo Welfare aziendale: ecco come promuoverlo proviene da Blog della Università Unicusano di Roma.