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Come insegnare ai bambini il congiuntivo?

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I verbi, con i relativi tempi, modi e coniugazioni, rappresentano la base essenziale per lo sviluppo delle abilità linguistiche e comunicative; ecco perché è importante sapere come insegnare ai bambini il congiuntivo.

La forma temporale è piuttosto ostica da comprendere, assimilare e padroneggiare. Ma si tratta anche di un elemento chiave della grammatica italiana per cui è importante insegnare il congiuntivo ad un bambino nel modo giusto, fin dai suoi primi passi nell’ambito della lingua italiana e della comunicazione.

Nel corso di questa guida analizzeremo il tempo verbale per capire quando si usa e come si forma.
Nei paragrafi che seguono scopriremo, inoltre, in che classe si studia il congiuntivo e quali sono le strategie di insegnamento ‘domestico’ più efficaci.

Come funziona il congiuntivo

Prima di entrare nel merito delle dritte e dei suggerimenti per insegnare il congiuntivo ai bambini è necessaria una panoramica relativa al tempo verbale.

Iniziamo precisando che, come l’indicativo, anche il congiuntivo è un modo finito, ossia indica il tempo, la persona e il numero.
È utilizzato per indicare azioni possibili, desiderabili o temibili; in altre parole azioni non certe.
Esprime un’eventualità di cui non si ha certezza o un evento che non potrebbe verificarsi.

 In particolare, l’uso del congiuntivo è fondamentale per esprimere:

  • un dubbio
  • un’ipotesi
  • un’incertezza
  • un’esortazione

Il modo congiuntivo si usa nelle frasi subordinate (dipendenti dalla principale), introdotto da ‘che’ o da ‘se’.

Generalmente si usa dopo i verbi che indicano incertezza (es. credere, sperare, desiderare, temere ecc.) o che indicano l’espressione di un’opinione (pensare, immaginare, ritenere ecc.).

Attenzione a non confondere il congiuntivo con l’indicativo.
Il congiuntivo identifica il tempo verbale della possibilità e dell’incertezza mentre l’indicativo identifica il tempo verbale della realtà, ovvero della certezza.

Entriamo quindi nel dettaglio dei tempi e delle coniugazioni.

Il congiuntivo ha quattro tempi: 2 semplici e 2 composti.
I tempi semplici sono il presente e l’imperfetto; i tempi composti sono il passato e il trapassato.
Analizziamoli nel dettaglio

Il congiuntivo presente indica una possibilità la cui dipendenza è legata ad un verbo al presente o al futuro.
La coniugazione prevede la stessa declinazione per tutte le persone al singolare (io, tu, lui/lei) per cui spesso viene specificato il pronome per distinguerle più facilmente.

Il congiuntivo imperfetto indica una possibilità la cui dipendenza è legata ad un verbo al passato o al condizionale.

Il congiuntivo passato indica una possibilità, probabilmente già realizzata, la cui dipendenza è legata ad un verbo al presente o al futuro.

Il congiuntivo trapassato: indica una possibilità non realizzata, la cui dipendenza è legata ad un verbo al passato.

Per la costruzione dei tempi composti è previsto l’utilizzo degli ausiliari essere e avere:

  • Congiuntivo passato: ausiliare (essere o avere) al presente congiuntivo + participio passato
    Esempi: io sia partito – io abbia mangiato
  • Congiuntivo trapassato: ausiliare (essere o avere) all’imperfetto congiuntivo + participio passato
    Esempi: io fossi partito – io avessi mangiato

Il congiuntivo viene utilizzato più frequentemente per la costruzione di frasi subordinate composte ma può essere utilizzato anche in frasi indipendenti.ù

Terminata la panoramica sulla costruzione e sulle coniugazioni del tempo verbale cerchiamo di capire quando si impara il congiuntivo e quali sono le tecniche di insegnamento più valide ed efficaci.

Come spiegare il congiuntivo ai bambini

In ambito scolastico il modo congiuntivo viene insegnato alla scuola primaria.
In tal caso il processo di insegnamento segue delle linee guida precise, che si basano su un programma pre-definito.

La didattica è gestita da un’insegnante che, avendo conseguito una delle lauree abilitanti all’insegnamento (stabilite a norma di legge), possiede le competenze per sviluppare la padronanza del congiuntivo nei bambini.

Per poter diventare maestra, infatti, è previsto un iter formativo specifico al termine del quale è possibile insegnare presso la scuola dell’infanzia (leggi anche: come diventare insegnante nelle scuole d’infanzia) o presso le scuola elementari.

In entrambi i casi la maestra ricopre un ruolo importante e delicato nell’ambito dello sviluppo delle abilità comunicative del bambino.
Ecco perché oggi, sempre più spesso l’insegnante sceglie di specializzarsi ulteriormente attraverso un percorso post-laurea, ovvero un master di primo o secondo livello.
Tra le proposte più attuali il master in Pedagogia per l’innovazione scolastica, incentrato sulle tecniche, gli strumenti e i materiali utili per rendere più efficace il processo di apprendimento.

Il congiuntivo nella scuola primaria identifica il requisito essenziale per una corretta proprietà di linguaggio.

Conclusa la premessa relativa all’ambito di insegnamento scolastico, per il quale come accennato è previsto un profilo qualificato, passiamo ad analizzare l’insegnamento da parte dei genitori.

Considerando il fatto che il congiuntivo rientra nel programma della scuola primaria, solitamente in quello della quarta elementare, è importante partire con una base di insegnamento domestico.
In maniera consapevole (attraverso esercizi specifici) o inconsapevole (attraverso l’ascolto) il bambino dovrebbe iniziare a familiarizzare con il modo verbale durante le prime fasi di sviluppo del linguaggio.

Per un bambino il modo più semplice di apprendere è seguire un modello audio-visivo; in parole più semplici ascoltare e osservare un adulto.
Un genitore che usa correttamente e frequentemente il congiuntivo stimola l’apprendimento passivo del proprio bambino.

Tra gli esercizi che stimolano inconsapevolmente l’utilizzo del congiuntivo, e pian piano la relativa padronanza, quello di chiedere al bambino di raccontare la propria giornata.

Teoria dell’emulazione

Tra le modalità di apprendimento più efficaci rientra l’emulazione.

Studi comportamentali condotti nel tempo sulla psiche dei bambini identificano l’emulazione come il processo di apprendimento più efficace.

D’altronde, a prescindere dagli studi scientifici, sappiamo bene che i bambini tendono ad emulare dei modelli, o figure ritenute autoritarie come ad esempio l’insegnante.

Chiaramente, nella maggior parte dei casi l’emulazione si rispecchia nelle figure dei genitori, o in generale nelle persone con le quali i bambini entrano più frequentemente in contatto.

L’imitazione riguarda atteggiamenti e comportamenti, ma anche tutto ciò che afferisce alla sfera verbale.

Ecco perché è fondamentale che in primis i genitori abbiano una buona padronanza del congiuntivo, in maniera tale che quotidianamente il bambino ascolti e assimili inconsapevolmente l’utilizzo corretto del modo verbale e altrettanto inconsapevolmente lo utilizzi nel proprio linguaggio.

Credits: stockveres.gmail.com/ Depositphotos.com

 

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